Giulio Ceccchettin e la sua prima volta da Fabio Fazio
Categoria: Gr. Trsg
Mandati di cattura
Ho saputo ieri dell’indagine sul conto di persone che hanno frequentato il gruppo nel recente passato e sento che non può essere ulteriormente rimandata la riflessione sulla difficoltà di emanciparsi dalla spinta a delinquere senza un innaffiamento continuo delle attività che alla delinquenza fanno da argine. Avevano smesso di frequentare il gruppo, ma lo hanno frequentato per anni e ciò non è bastato.
Se non possiamo riflettere insieme con le autorità istituzionali e strutturare con loro un piano, tanto vale chiudere il Gruppo della Trasgressione: responsabilità, rischi e frustrazioni a iosa, in cambio di quasi nulla! Ho bisogno di riflettere con le istituzioni, non per essere consolato ma per un progetto di cui possa essere verificata la consistenza
Sogni miei, di Ernesto Bernardi
Sogni miei, belli come il sole che sorge
Luminosi come stelle nel manto della notte
Buffi come cartoon che mi sorridono
Sogni miei, sussurrati dal mattino
Abbandonati quando non è ancora sera
Sogni miei, che ancora tornate
a scuotermi dalle mie paure
Sogni miei, vi raccoglierò nel mio sacco
Rattoppato col filo della speranza
Vi porterò con me sulla nave
E vi svuoterò sul ponte
Per cucire ancora una rete
Con i sogni, i nodi e le mani
Dei miei compagni di mare
Inaspettatamente, di Bruno Turci
Appartengono alla memoria più antica
Mondi di cui si è scordata l’esistenza
Vite lacerate
Consumate fra gli angoli più oscuri
Ove la coscienza non sa entrare…
Vite che poi tornano
comandate da una magia
che le restituisce al mondo
Inaspettatamente
Fioriscono splendide energie
Il fuoco del drago, di Massimo Moscatiello
Siamo persone che nel corso del loro cammino si sono perse. Ci siamo inoltrati, poco consapevolmente, in oscure paludi, all’inseguimento di perverse eccitazioni; abbiamo invocato e adorato false divinità nel tentativo di negare le nostre fragilità e di zittire le nostre paure.
Immersi nel fango della solitudine interiore, abbiamo affidato alle illusioni il compito di tirarcene fuori, intanto che usavamo la rabbia, come fanno i draghi col fuoco, per sputare su chiunque provasse a mostrarci una linea alternativa al nostro delirio; siamo diventati prede di noi stessi mentre vivevamo come predatori della comunità e, pur continuando a invadere gli spazi altrui, abbiamo chiuso i nostri dentro miseri confini.
Oggi, consapevoli di essere divenuti pietre dalla sabbia, cominciamo a legare i nostri progetti con quelli di chi, cresciuto su fondamenta più solide, è diventato capace di cercare la propria libertà senza ricorrere a facili eccitazioni; oggi, accanto a chi abbiamo visto in passato come preda, proviamo a diventare a nostra volta membri attivi di quel mondo che pensavamo ci dovesse tutto, senza averne noi alcuna considerazione.
La pubblica discussione
In una pubblica discussione, dunque anche al tavolo del Gruppo della Trasgressione, Il vincolo a esplicitare dei riconoscibili, eventualmente condivisibili, criteri di riferimento a sostegno della propria opinione risponde a un’esigenza precisa: rendere le riflessioni e le scelte il più possibile simili a un confronto scientifico invece che a una disquisizione da bar.
L’esplicitazione e il vincolo a rendere riconoscibili i propri criteri impone a chi sostiene un’idea delle astrazioni che, in quanto tali, favoriscono l’elaborazione di pensieri meno subordinati o non esclusivamente subordinati alla contingenza e, per questo, atti a spingere il soggetto verso la collettività e le sue esigenze.
Togliere alle persone (in questo caso, ai condannati) la possibilità di esprimere il proprio pensiero costituisce di certo un gravissimo attentato alla civiltà; ma è quasi altrettanto folle lasciare alle persone la facoltà di sproloquiare senza pretendere da chi parla l’esplicitazione delle categorie di riferimento, cioè una prova tangibile che il discorso che viene prodotto cercherà di tener conto delle esigenze della collettività di cui si fa parte e della cui organizzazione si beneficia.